La vostra mente è in continuo movimento. Non possiede di per sé né una base né una realtà fondamentale. Senza alcuno sforzo da parte vostra, produce pensieri di ogni tipo. Per fermare i giochini emotivi e gli intrighi mentali, è necessario darle una direzione. Per essere veramente felici dovete sviluppare un atteggiamento di vita coerente, così da eccellere al di sopra del tempo e dello spazio, utilizzando la mente alla frequenza della vostra anima. (Yogi Bhajan)
Difficile a credersi, ma non sei ciò che pensi. La tua identità non è i ricordi, le immagini, i desideri, i concetti che abitano la tua mente: infatti, a riprova che tutto ciò è separato da te, puoi osservarne il fluire, puoi renderla “oggetto” della tua investigazione. In effetti, neppure esiste una mente cosciente unitaria, ma una Negativa, una Positiva, una Neutra. E d’altra parte, nemmeno i pensieri sono ciò che credi: difficilmente li avrai paragonati a una scultura di grande qualità, soffermandoti sulla sua forma, struttura e dimensione. Dunque, se niente è come sembra, bisogna distruggere la mente, buttarla via, far finta che non esista? Proprio no: scopo dello Yoga è rendere la mente alleata e amica, padroneggiarla. Questo articolo ti aiuterà a conoscerla e ti darà i primi spunti per iniziare a farlo.
Indice
- Studi e vigili sulla mente o sei troppo impegnato a usarla?
- Da tenere a mente: le menti sono molteplici
- Il pensiero che fa traboccare il vaso
- Come pulire e addestrare la mente secondo il Kundalini Yoga
Studi e vigili sulla tua mente o sei troppo impegnato a usarla?
La seconda probabilmente, come la maggior parte di noi. Da più parti si compiono studi, si creano mappe, si mettono a punto tecnologie sempre migliori per analizzare l’attività neuronale, ma in fin dei conti l’esperienza umana di gran lunga più comune della mente – fin dalla sua “riattivazione” quando ti alzi la mattina, se vogliamo – è una cacofonia. «La mente è rumorosa. Gli yogi dicono che rilascia un migliaio di pensieri a ogni battito di ciglia. Ci sono sensazioni, emozioni, pensieri, impressioni sensoriali, conversazioni interiori, ricordi, fantasie, intuizioni, impressioni psichiche e altro ancora». Troppa confusione? Proviamo a ricondurre la mente a quattro caratteristiche di base:
- Funziona in modo automatico e con una tale velocità da porsi oltre le categorie dello spazio e del tempo. Essa è capace di inondare di pensieri, sia voluti che non.
- Non riesce a funzionare se non muovendosi in continuazione. Questo flusso ininterrotto di pensieri, simile alle onde del mare che si formano lontano, è abitato soprattutto dalle persone e dai luoghi a cui siamo più legati.
- Ricerca i contrasti e le opposizioni, e tende a mostrarci tutto per polarità, ad esempio positivo/negativo, buono/cattivo.
- Essa è materiale tanto quanto il corpo, ma più sottile: paragonata all’acqua, la mente è come il vapore. Essa possiede un flusso, un metabolismo e una struttura propri.
Nei testi si legge: «La mente di per sé non si ferma. Ecco perché un “punto di immobilità” è uno degli strumenti indispensabili per guardare nella mente. È qui che si rendono necessarie le tecniche specifiche come la meditazione, i mantra e il controllo del respiro». Prima di far questo, però, è bene conoscere la differenza fra le menti coscienti o funzionali.
Da tenere a mente: le menti sono molteplici
Se è vero che i flussi di pensieri, le elucubrazioni, e tutto ciò che ci attraversa la mente tende a organizzarsi per opposizioni, ti suonerà familiare l’esistenza di una Mente Negativa, una Mente Positiva e una Mente Neutra o Meditativa. Alla prima devi la percezione dei pericoli e delle situazioni o decisioni dannose: è la prima a manifestarsi, perché segue una sorta di istinto di sopravvivenza. È lei a fare domande del tipo: cosa non va? Come posso proteggermi? Attenzione, però, a non farla diventare la padrona assoluta della tua vita! Alla seconda appartengono le rivelazioni su ciò che di vantaggioso si può ottenere da una certa circostanza: la Mente Positiva è attiva, invita a correre rischi in favore di piacere e soddisfazioni. Tende a mettere in luce le risorse che hai affinché tu possa fare ciò che desideri. All’ultima fanno capo la maggior coscienza, il miglior buon senso per prendere davvero una decisione. Se arrivi a utilizzare in modo corretto la Mente Neutra, puoi fidarti della direzione che ti indica: sarà libera dalle paure e dalle insicurezze ma anche dal puro desiderio di avere un’utilità, ottenere un guadagno. La Mente Neutra o Meditativa tiene in considerazioni i fattori positivi e quelli negativi, ma senza perdere di vista il vero obiettivo, quello che rispecchia il sé più elevato.
Leggendo potrebbe capitarti di riconoscere una propensione all’una o all’altra. Infatti, nella singola persona c’è sempre una mente più forte delle altre: qualche volta i pensieri finiscono intrappolati nella Mente Negativa, altre volte attraversano quella positiva e si espandono senza sottostare a un’ulteriore e neutra valutazione. Se tutte e tre le menti sono forti e in «equilibrio co-eguale», la mente si dice illuminata e in grado di «riflettere l’unicità dell’anima».
Il pensiero che fa traboccare il vaso
In tanti libri di psicologia, la mente cosciente – la “trinità” di cui hai appena letto – è raffigurata come la punta di un iceberg. E anche in uno dei testi di introduzione al Kundalini Yoga si usa la stessa metafora, precisando che la gran parte di ciò che ti motiva a livello profondo risiede nella mente subconscia: si tratta di un’area molto grande, che non solo è incapace di distinguere fantasie e fatti, ma tende anche ad accettare senza giudicare qualunque cosa riceva. L’autrice parla di «credulità del subconscio»: esso crede a tutto, e ogni credenza tende a manifestarsi nel corpo. Immagini cosa può succedere se nel subconscio si trovano insicurezze, paure, comportamenti autodistruttivi? Il dato da ricordare è che in questa parte sommersa di iceberg finiscono tutti i pensieri e le sensazioni: se la maggior parte della gente ha flussi di pensieri ed emozioni che derivano da desideri non soddisfatti, tutti questi si riverseranno lì. Questo vaso si può riempire fino al limite, ma ciò che non trova più spazio – atteggiamenti, sensazioni, abitudini – a suo volta finirà nell’inconscio, una parte ancora più difficile da raggiungere e modificare. Sarebbe meglio svuotare questo vaso con regolarità, prima di farlo traboccare: ma in che modo?
Moltissimi altri concetti relativi alla mente individuale, al suo rapporto con l’anima, con la natura e con la Mente Universale sono stati espressi e codificati dalla filosofia yogica classica. Di certo vale la pena approfondire, ma ora è arrivato il momento di passare all’azione: se questa è la natura delle mente, come possono aiutarti meditazioni, mantra ed esercizi di respirazione?
Come pulire e addestrare la mente secondo il Kundalini Yoga
«Se non meditate, la forza combinata del vostro subconscio e dei vostri pensieri vi cattura. […] Dovete prendere l’abitudine di relazionarvi con la vostra mente. Mettetevi seduti insieme alla vostra mente e passatela in rassegna, affinatela e datele una direzione». Così è scritto nel libro dedicato, appunto, alla mente, che trovi fra le nostre fonti. Ed è sempre qui si mettono in fila le tecniche per relazionarsi alla mente, risvegliarne e svilupparne i vari aspetti: si tratta di cibo, respiro, suono, concentrazione ed esercizio fisico. I consigli non mancano: è bene occupare la mente con la sadhana, alzarsi presto la mattina e usare le parole e i mantra del Kundalini Yoga e che provengono dallo Shabd Guru. E ancora: «Secondo alcuni si tratta di una follia. Ma noi ripetiamo quelle parole con un obiettivo specifico, per ottenere un effetto specifico. Quando ripetiamo quei suoni, la lingua va a toccare i punti meridiani del palato superiore. Ne consegue che il talamo e l’ipotalamo del cervello sono allertati. Con la shabd possiamo controllare il livello e il funzionamento del cervello. […] Diventa così possibile rilassarsi, essere fattivi e presenti».
Se non si tratta di follia, cosa può succedere? Secondo questa tradizione yogica, la sadhana in particolar modo, e la pratica di meditazione e mantra nel quotidiano, sono processi di pulizia, capaci talvolta di riportare a galla emozioni e fatti spiacevoli. Eppure, la vibrazione del mantra può dissolvere la vibrazione di un evento o un pensiero doloroso. Continuando a vibrare, è possibile sostituire «le onde negative di pensiero nella vostra mente con l’onda di pensiero positivo del mantra». In pratica, puoi usare una sorta di «corrente sonora» per portare via le paure, le insicurezze, la confusione. Soltanto un piccolo promemoria: durante queste pulizie “di casa”, devi essere preparato a veder volare un po’ di polvere… Dall’altra parte del processo, però, ci sarà una mente chiara, lucida, rilassata, efficace, pura. Diceva Guru Nanak: «se conquisti la mente, puoi conquistare il mondo».
Sat Nam!
Fonti:
Shakti Parwa Kaur, Kundalini Yoga. Il fluire dell’Energia Infinita, YogaJap
Yogi Bhajan con Gurucharan Singh Khalsa, La Mente, edizioni e/o
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