Kundalini Yoga e Shakti Dance in natura

È tempo di vivere in armonia con la natura, di riscoprirne l’importanza e il valore per ciascuno di noi. Praticare all’aria aperta è un modo efficace per rimetterci in connessione con la Madre Terra, percependo quel legame originario, profondo, che troppe volte dimentichiamo a causa dei ritmi e degli impegni della vita in città. Stare all’aperto, immersi nel verde e nel silenzio, è una ricarica energetica: accresce i benefici delle discipline, favorisce il rilassamento, aiuta a essere più centrati e consapevoli. Shakti Dance e Kundalini Yoga all’aperto: dal 7 luglio Per il mese di luglio, potrai partecipare alle lezioni in natura di Shakti Dance il martedì mattina dalle 10. La pratica del Kundalini Yoga sarà invece giovedì 9, 16 e 23 luglio a partire dalle 19.15. Tutti gli appuntamenti si terranno in uno dei parchi di Empoli: il luogo esatto ti sarà comunicato al momento della prenotazione. Informazioni e prenotazioni Per le attività all’aperto ci si può prenotare alla Segreteria di Nahdah Yoga, scrivendo a info@nahdah.it oppure contattando le insegnanti di riferimento: Luisa Param Kiret Kaur (cel. 338 3059488) per le lezioni di Kundalini Yoga, Patrizia Michelini (cel. 338 891 7007) per gli appuntamenti di Shakti Dance. Cosa portare: Telo grande da stendere a terra Tappetino Acqua   Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie anticontagio. Per partecipare in sicurezza, è necessario avere con sé la mascherina e il gel igienizzate. Ricordati di mantenere la distanza di almeno 1 metro dalle altre persone se non stai facendo attività fisica e almeno 2 metri se stai facendo attività fisica, e di non scambiare i tuoi oggetti personali con gli altri.

RIAPERTURA: dal 1 giugno tornano corsi e attività in presenza

Ci siamo! Da lunedì 1 giugno potrai venire a Nahdah per praticare Kundalini Yoga, Hatha Yoga, Shakti Dance, Yoga in Gravidanza e Post-parto. Dal 15 giugno riprendono anche gli incontri di Affidarsi a Se Stessi. Per fare lezione insieme e in sicurezza, ci sono alcune regole da seguire, che troverai ben visibili in sede. Se preferisci continuare online, hai a disposizione: Kundalini Yoga, Shakti Dance, Yoga per Bambini, Yoga in Gravidanza, Teatro, Disegno Creativo per bambini e la sessione settimanale di Mindfulness con Alessandra. E non poteva mancare lo Yoga in Natura: si inizia il 27 giugno!   Orari e Segreteria   Abbiamo riunito tutti i corsi e le attività a cadenza settimanale, che siano online, dal vivo oppure miste, in questa tabella. Se sei interessato a partecipare solo tramite Zoom, trovi il calendario dedicato in questa pagina. Riparte anche l’Esperienza Energetica con Roberto: dal 12 giugno ci saranno sia appuntamenti dal vivo che online. Da lunedì torna attiva anche la Segreteria: puoi passare a chiedere informazioni, a iscriverti o a rinnovare l’abbonamento lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17.30 alle 19.30, martedì dalle 11 alle 12.30. Se dentro c’è già una persona, ti chiediamo di aspettare il tuo turno rimanendo all’esterno.   Le novità del mese   A giugno iniziano le consulenze bionaturali: sono incontri personali con Roberto Orlando, a cui puoi rivolgerti per operare una pulizia profonda e un riequilibrio della tua energia. Ogni incontro rientra anche in un percorso di crescita e conoscenza del proprio sé originario: se vuoi sperimentare, ecco le date di questo mese. E si continua con altre due proposte: lo Yoga per futuri Genitori e il Massaggio Sonoro. Se lo Yoga in Gravidanza è un’ottima scelta per prepararsi al parto e al momento del travaglio in maniera consapevole, serena e partecipe, lo Yoga per futuri genitori ne è il naturale adattamento per la coppia. Non si tratta soltanto di condividere posizioni, ma anche momenti di meditazione e interiorizzazione, a beneficio dell’intimità e della sintonia fra partner, e della connessione con il proprio bambino. Il Massaggio Sonoro è una vera e propria coccola ma anche un ulteriore valido strumento per prepararsi al parto. Molti, e tutti da scoprire, i benefici delle vibrazioni che viaggiano attraverso l’acqua e il liquido amniotico, e che accarezzano con dolcezza sia il corpo della donna che quello del bambino. Per avere più informazioni sullo Yoga per genitori e sul Massaggio Sonoro puoi contattare Eleonora al 335 682 7707.

Kundalini Time

  A volte basta una lezione di Kundalini Yoga per farsi un sacco di domande. Se non conosci questa disciplina o pratichi da poco, lo sai bene. E anche per chi ne ha fatto un’abitudine o uno stile di vita, c’è sempre qualcosa che vale la pena rileggere, rivedere, rivivere. Per alimentare la condivisione di cui parliamo sempre, abbiamo deciso di aprire uno spazio per fare domande, chiarire dubbi, scambiarsi esperienze e ricevere indicazioni e informazioni a proposito del Kundalini Yoga come insegnato da Yogi Bhajan. L’invito è aperto a tutti: ci vediamo su Zoom giovedì 14 maggio alle 18.30, insieme a Luisa Param Kiret Kaur. Per informazioni: 338 305 9488

[Online su ZOOM] Yoga & Teatro

Parte venerdì 1 maggio un nuovo progetto che ruota tutto intorno alla creatività. La tecnologia del Kundalini Yoga e il linguaggio del Teatro si uniscono – Yoga, non a caso, significa proprio unione – per darti la possibilità di accrescere il potenziale creativo, migliorare la consapevolezza del corpo, la concentrazione e la gestione dell’energia. Come? Energia creativa: un potenziale infinito Pensa allo spazio scenico: quel vuoto circoscritto è il luogo originario della creazione, così come lo sono anche una tela o un foglio bianco. La creatività consiste nel rendere condivisibile ciò che si trova dentro quel vuoto: emozioni profonde, associazioni simboliche, connessioni irrazionali, combinazioni inedite di elementi. Attraverso la creatività emerge l’intuizione, diviene reale ciò che prima non era neppure immaginato. Diciamo “attraverso la creatività” perché essa, l’energia creativa, comporta un approccio libero da schemi. Dalla prospettiva del Kundalini Yoga, è essenziale capire in che modo vivere questa tua esistenza, sfruttando le tue potenzialità e approfittando delle opportunità e delle sfide che ti arrivano. Così, potrai trovare la chiave per “aprire” il tuo potere infinito e illimitato. Come si svolgono gli incontri Una parte del lavoro sarà centrato sulla pratica yogica, con l’obiettivo di fare esperienza dell’energia creativa. Attraverso kriya (combinazioni di esercizi) e meditazioni potrai risvegliare questa potenza pulsante, creatrice, femminile che è in ognuno di noi, accrescere il tuo potenziale e sperimentare un nuovo senso di vitalità e consapevolezza. Nella parte dedicata al training attoriale, inizierai un percorso di percezione dell’identità e della mobilità corporee, oltre che del respiro; il tutto sarà sempre collegato alle emozioni. Attraverso l’analisi del linguaggio motorio e il potenziamento dell’immaginazione, sarai guidato nella creazione di un personaggio, di una storia – intesa come strumento di autotrasformazione e apprendimento – e, infine, nella “messa in scena” di un piccolo testo teatrale. Lo yoga è consapevolezza, il teatro è presenza. Tra i due può crescere una connessione, una interrelazione, che si manifesta nella creatività e nel corpo scenico dell‘attore. Ti aspettiamo per sperimentare insieme! Informazioni Gli incontri sono pensati per attori e performer principianti o intermedi. Per partecipare non è necessario aver già praticato yoga o meditazione. Conducono Luisa Param Kiret Kaur, insegnante di Kundalini Yoga certificata, e Silvia Bagnoli, drammaturga, attrice e operatrice teatrale. Al termine degli incontri, ci sarà un momento di restituzione. Prossima lezione: venerdì 8 maggio ore 18 su Zoom.

Bagno Sonoro: secondo appuntamento venerdì 6 marzo

Bagno_Sonoro

  Una serata per condividere insieme e ricevere le speciali vibrazioni del Gong Venere e di altri strumenti ancestrali, un’occasione per radicarci e connetterci con il nostro io più profondo. Saremo guidati in una breve meditazione che ci accompagnerà in un viaggio sonoro, tanto profondo quanto personale. A fare da cornice, l’atmosfera intima e rilassante di Nahdah. Con Eleonora Scotto, insegnante di Yoga e Gong Master. Si consigliano vestiti comodi, bottiglia di acqua e copertina. La partecipazione prevede un contributo ed è solo su prenotazione, chiamando il 338 305 9488 o scrivendo a info@nahdah.it.

La mente e il Kundalini Yoga

Yoga Kundalini Mente

La vostra mente è in continuo movimento. Non possiede di per sé né una base né una realtà fondamentale. Senza alcuno sforzo da parte vostra, produce pensieri di ogni tipo. Per fermare i giochini emotivi e gli intrighi mentali, è necessario darle una direzione. Per essere veramente felici dovete sviluppare un atteggiamento di vita coerente, così da eccellere al di sopra del tempo e dello spazio, utilizzando la mente alla frequenza della vostra anima. (Yogi Bhajan) Difficile a credersi, ma non sei ciò che pensi. La tua identità non è i ricordi, le immagini, i desideri, i concetti che abitano la tua mente: infatti, a riprova che tutto ciò è separato da te, puoi osservarne il fluire, puoi renderla “oggetto” della tua investigazione. In effetti, neppure esiste una mente cosciente unitaria, ma una Negativa, una Positiva, una Neutra. E d’altra parte, nemmeno i pensieri sono ciò che credi: difficilmente li avrai paragonati a una scultura di grande qualità, soffermandoti sulla sua forma, struttura e dimensione. Dunque, se niente è come sembra, bisogna distruggere la mente, buttarla via, far finta che non esista? Proprio no: scopo dello Yoga è rendere la mente alleata e amica, padroneggiarla. Questo articolo ti aiuterà a conoscerla e ti darà i primi spunti per iniziare a farlo. Indice Studi e vigili sulla mente o sei troppo impegnato a usarla? Da tenere a mente: le menti sono molteplici Il pensiero che fa traboccare il vaso Come pulire e addestrare la mente secondo il Kundalini Yoga   Studi e vigili sulla tua mente o sei troppo impegnato a usarla? La seconda probabilmente, come la maggior parte di noi. Da più parti si compiono studi, si creano mappe, si mettono a punto tecnologie sempre migliori per analizzare l’attività neuronale, ma in fin dei conti l’esperienza umana di gran lunga più comune della mente – fin dalla sua “riattivazione” quando ti alzi la mattina, se vogliamo – è una cacofonia. «La mente è rumorosa. Gli yogi dicono che rilascia un migliaio di pensieri a ogni battito di ciglia. Ci sono sensazioni, emozioni, pensieri, impressioni sensoriali, conversazioni interiori, ricordi, fantasie, intuizioni, impressioni psichiche e altro ancora». Troppa confusione? Proviamo a ricondurre la mente a quattro caratteristiche di base: Funziona in modo automatico e con una tale velocità da porsi oltre le categorie dello spazio e del tempo. Essa è capace di inondare di pensieri, sia voluti che non. Non riesce a funzionare se non muovendosi in continuazione. Questo flusso ininterrotto di pensieri, simile alle onde del mare che si formano lontano, è abitato soprattutto dalle persone e dai luoghi a cui siamo più legati. Ricerca i contrasti e le opposizioni, e tende a mostrarci tutto per polarità, ad esempio positivo/negativo, buono/cattivo. Essa è materiale tanto quanto il corpo, ma più sottile: paragonata all’acqua, la mente è come il vapore. Essa possiede un flusso, un metabolismo e una struttura propri. Nei testi si legge: «La mente di per sé non si ferma. Ecco perché un “punto di immobilità” è uno degli strumenti indispensabili per guardare nella mente. È qui che si rendono necessarie le tecniche specifiche come la meditazione, i mantra e il controllo del respiro». Prima di far questo, però, è bene conoscere la differenza fra le menti coscienti o funzionali. Da tenere a mente: le menti sono molteplici Se è vero che i flussi di pensieri, le elucubrazioni, e tutto ciò che ci attraversa la mente tende a organizzarsi per opposizioni, ti suonerà familiare l’esistenza di una Mente Negativa, una Mente Positiva e una Mente Neutra o Meditativa. Alla prima devi la percezione dei pericoli e delle situazioni o decisioni dannose: è la prima a manifestarsi, perché segue una sorta di istinto di sopravvivenza. È lei a fare domande del tipo: cosa non va? Come posso proteggermi? Attenzione, però, a non farla diventare la padrona assoluta della tua vita! Alla seconda appartengono le rivelazioni su ciò che di vantaggioso si può ottenere da una certa circostanza: la Mente Positiva è attiva, invita a correre rischi in favore di piacere e soddisfazioni. Tende a mettere in luce le risorse che hai affinché tu possa fare ciò che desideri. All’ultima fanno capo la maggior coscienza, il miglior buon senso per prendere davvero una decisione. Se arrivi a utilizzare in modo corretto la Mente Neutra, puoi fidarti della direzione che ti indica: sarà libera dalle paure e dalle insicurezze ma anche dal puro desiderio di avere un’utilità, ottenere un guadagno. La Mente Neutra o Meditativa tiene in considerazioni i fattori positivi e quelli negativi, ma senza perdere di vista il vero obiettivo, quello che rispecchia il sé più elevato. Leggendo potrebbe capitarti di riconoscere una propensione all’una o all’altra. Infatti, nella singola persona c’è sempre una mente più forte delle altre: qualche volta i pensieri finiscono intrappolati nella Mente Negativa, altre volte attraversano quella positiva e si espandono senza sottostare a un’ulteriore e neutra valutazione. Se tutte e tre le menti sono forti e in «equilibrio co-eguale», la mente si dice illuminata e in grado di «riflettere l’unicità dell’anima». Il pensiero che fa traboccare il vaso In tanti libri di psicologia, la mente cosciente – la “trinità” di cui hai appena letto – è raffigurata come la punta di un iceberg. E anche in uno dei testi di introduzione al Kundalini Yoga si usa la stessa metafora, precisando che la gran parte di ciò che ti motiva a livello profondo risiede nella mente subconscia: si tratta di un’area molto grande, che non solo è incapace di distinguere fantasie e fatti, ma tende anche ad accettare senza giudicare qualunque cosa riceva. L’autrice parla di «credulità del subconscio»: esso crede a tutto, e ogni credenza tende a manifestarsi nel corpo. Immagini cosa può succedere se nel subconscio si trovano insicurezze, paure, comportamenti autodistruttivi? Il dato da ricordare è che in questa parte sommersa di iceberg finiscono tutti i pensieri e le sensazioni: se la maggior parte della gente ha flussi di pensieri ed emozioni che derivano da desideri non soddisfatti, tutti questi si riverseranno lì. 

Epigenetica: il mondo intorno è anche dentro di te

Epigenetica_Empoli

Siamo fatti da oltre 200 tipi di cellule… E il DNA è una sorta di manuale di istruzioni per la loro creazione e differenziazione. I meccanismi epigenetici sono in grado di leggerlo e quindi, scientificamente parlando, sono responsabili dell’espressione dei nostri geni. Oggi sappiamo che questi meccanismi rispondono a stimoli esterni, cioè all’alimentazione, allo stile di vita, all’ambiente in cui viviamo, e così via. Conoscere l’epigenetica significa aumentare la consapevolezza della nostra salute e del nostro essere nel mondo. L’incontro per conoscere l’Epigenetica sarà sabato 22 febbraio dalle 17 alle 19 a Nahdah Yoga. Conduce la dott.ssa Margherita Andreina Magazzini, Medico, Esperto in Omeopatia Omotossicologia e Discipline Integrate, Operatore Cell Well Being test SDrive. L’incontro è pensato per un pubblico non esperto e prevede un contributo di 10€. Prenota il tuo posto scrivendo a info@nahdah.it oppure chiamando il 338 305 9488.  

Chakra: cosa sono, quanti sono, e una lettura attraverso il Kundalini Yoga

Sette_Chakra

Chakra: quando ne hai sentito parlare per la prima volta? Forse si tratta di molto tempo fa, forse non lo ricordi neppure. D’altra parte la loro origine è antichissima: sono legati alla tradizione yogica, sì, ma per la precisione si trovano delle linee guida per la loro attivazione già nelle Shandilya e Cudamini Upanishad del 500 a.C. – gli Upanishad sono un insieme di testi religiosi e filosofici indiani, scritti in sanscrito. La parola chakra significa ruota o vortice ed è, appunto, una parola sanscrita. I chakra sono definibili come turbini o centri energetici, centri di coscienza o consapevolezza. Si trovano nel corpo umano, ma non è opportuno localizzarli o pensarli in modo concreto, anatomico. Secondo l’Atlante dei Chakra, essi «si irradiano in diverse aree del corpo a seconda delle rispettiva posizione, influenzano le funzioni organiche, la circolazione, l’attività ormonale, nonché le emozioni e i pensieri, trasformando così l’energia cosmica vitale (prana) che scorre incessantemente all’interno del corpo umano». Ma quanti sono esattamente? Che cosa indicano? Chakra: i sette principali e… Gli altri 88.000 (!) Nella tradizione yogica, esistono sette centri energetici principali: ciascuno è associato a una gran varietà di aspetti, tra cui un colore, un mantra, una zona corrispondente, un tema centrale, una ghiandola, degli aspetti interiori e dei disturbi. Questi disturbi possono indicare che il chakra non “funziona bene”, cioè non è sviluppato in modo armonico, non vibra liberamente. Sahasrara, settimo chakra: chiamato chakra della corona, esso è legato alla ghiandola pineale e si trova sulla sommità del cranio. È rappresentato dai colori bianco e violetto, e ha a che fare con la forza spirituale, la visione interiore e il legame con l’universo. Ecco che enfatizza aspetti interiori quali la fede, la propensione allo spirituale e l’introspezione, ma anche il disinteresse per la vita terrena, la superstizione e la vita ritirata.  Tra i disturbi fisici che possono esservi associati ci sono malattie croniche, nervose e mentali, la scarsa gioia di vivere, la fuga dalla realtà, la cupezza. Ajna, sesto chakra: il cosiddetto chakra della fronte è connesso all’ipofisi e di colore indaco. Gli corrisponde la zona leggermente sopra le sopracciglia, e ha a che fare con l’intuizione e la conoscenza spirituale. Gli aspetti interiori positivi riguardano l’energia creativa o guaritrice, l’illuminazione, l’apertura verso nuove idee; quelli negativi l’egoismo e la mancanza di responsabilità. Un cattivo funzionamento di Ajna può ritrovarsi in mal di testa, debolezza di vista e udito, malattie del sistema nervoso, oltre a disattenzione, paura, confusione interiore. Vishuddha, quinto chakra: questo centro energetico corrisponde alla gola ed è associato al colore azzurro e a tiroide e paratiroide. Vishuddha è legato alla comunicazione, al pensiero razionale e alla capacità di concentrarsi e apprendere. Può influire positivamente su aspetti quali la capacità e la sicurezza nel parlare, la molteplicità degli interessi e la capacità di discernimento, oppure enfatizzare l’intolleranza, la fuga dalla realtà, la brama di potere. I disturbi che possono accompagnarsi a un quinto chakra non armonico sono mal di gola, tonsillite, disturbi nell’area cervicale o alla tiroide, oltre a timidezza, confusione, incapacità di esprimersi e problemi del linguaggio. Anahata, quarto chakra: chiamato il chakra del cuore e localizzato nel centro del torace, Anahata è di colore verde e fa riferimento al timo. Anahata è legato all’amore, al calore umano, al perdono. Così, gli aspetti positivi su cui influisce possono essere l’amore per il prossimo, il senso del gruppo, la tolleranza e l’apertura, mentre i lati negativi hanno a che vedere con freddezza, amarezza e amor proprio. Tra i disturbi elencati dall’Atlante per questo chakra si trovano quelli cardiaci, polmonari e di pressione, a livello fisico, la freddezza di sentimenti, l’isolamento e l’ostilità a livello psichico. Manipura, terzo chakra: il chakra dell’ombelico fa riferimento al pancreas ed è legato alla coscienza di sé, alla spontaneità, all’empatia, alla capacità di imporsi. Di colore giallo, questo vortice rimanda ad aspetti positivi quali la sensibilità, la compassione e il desiderio, ma anche, dall’altro lato, all’insensibilità, l’autocommiserazione e la sete di potere. Alcuni disturbi riferibili a Manipura possono riguardare il fegato, lo stomaco e la digestione, nonché le problematiche del sonno e dell’alimentazione, le paure, gli incubi, l’ira e l’insicurezza. Svadhisthana, secondo chakra: anche noto come chakra sacrale, di colore arancione, fa riferimento all’area degli organi genitali e alla vitalità, all’energia guaritrice e alla facoltà riproduttiva. Tra i suoi aspetti interiori positivi si trovano la creatività, la passionalità, la consapevolezza del proprio corpo, e, viceversa, aggressività, ossessività, sensi di colpa e ansia della perdita.  Alcuni disturbi associati a Svadhisthana possono avere a che fare con il ciclo mestruale, i reni, le vie urinarie e la prostata, e sul lato psichico si possono presentare come debolezza, svogliatezza sessuale, dipendenza. Muladhara, primo chakra: il cosiddetto chakra radice, di colore rosso, è legato alla ghiandola surrenale e a quanto riguarda l’energia vitale, l’autoconservazione, la capacità di resistenza, il legame con la terra e la natura. Infatti, tra gli aspetti interiori positivi ci sono la forza vitale, la voglia di vivere, la fiducia e la tenacia; tra quelli negativi, l’egoismo e l’impulsività. Muladhara si trova in corrispondenza del coccige, nella parte bassa del bacino fra perineo e ano. Alcuni disturbi associati a questo chakra riguardano l’intestino, i dolori alla schiena, i disturbi alla vescica e ai reni, ma anche la debolezza, le fobie, la dipendenza dagli altri. Finita qua? Proprio no! Secondo l’Atlante dei Chakra, che riprende la tradizione yoga, esistono circa 88.000 vortici energetici disseminati nel corpo umano. In particolare, quelli che si trovano al centro della pianta dei piedi sono connessi a Muladhara e di colore rosso scuro: come si può intuire, sono legati alla base, al radicamento, al contatto con la terra e… Camminare con le scarpe ne diminuisce un po’ la carica. I chakra delle mani, invece, sono di colore turchese/verdazzurro e legati ai chakra del cuore, della gola e della fronte. Tra le attività che li attivano ci sono quelle artistiche, alcune danze ed esercizi; viceversa, se questi centri sono deboli potrebbe risentirne l’equilibrio fra il dare e

Lo Yoga per Bambini è una storia bellissima

Yoga_Per_Bambini_loto

Tra Yoga per Bambini e racconto esiste un legame più profondo di quanto immaginiamo. Molto spesso, questo tipo di yoga viene percepito come semplice “adattamento” – o magari come rivisitazione un po’ eccentrica – della pratica riservata agli adulti. D’altra parte, tendiamo a sottovalutare l’importanza del narrare anche nella vita quotidiana, sia interiore che collettiva. In fin dei conti, si tratta di una cosa banale, no? Ecco qualche spunto per rivedere le nostre opinioni più comuni. Le storie ci piacciono perché ci somigliano Dai miti condivisi intorno al fuoco ai disegni sulle pareti di grotte, dalle peripezie familiari di qualche decennio fa alla favola letta prima di andare a dormire: non c’è dubbio, le storie ci appartengono e ci pervadono da sempre. Non solo: il pensiero narrativo, che organizza i fatti tramite rapporti di causa-effetto, collegamenti spazio-temporali ed elementi emotivi, ci aiuta a dare senso al mondo, a comunicare la nostra visione degli eventi, ad attingere alla nostra memoria, a dare un significato alle esperienze che viviamo. Tutto ciò ha un particolare valore nei primi anni di vita: neonati e bambini piccoli all’inizio imparano senza lezioni formali, mentre leggere e scrivere sono processi che vengono acquisiti in un secondo momento. Ad esempio, ne L’Albero dei Bambini leggiamo: «a tre anni lo sviluppo linguistico aumenta e con esso l’uso dei marcatori causali che scandiscono maggiormente la sequenza degli eventi. A quattro anni compaiono gli dei veri schemi narrativi ordinati in cui il bambino non solo colloca gli eventi, ma anche le marcature emotive corrispondenti. A 5 – 6 anni il pensiero narrativo raggiunge un traguardo fondamentale, cioè la capacità di costruire delle vere e proprie storie che seguono le tradizionali regole di strutturazione temporale e l’analisi della vita interiore dei personaggi come spiegazione delle azioni». Ecco che, in questo percorso di “crescita per racconti”, anche lo Yoga può avere un ruolo importante. Una favola yogica: il fiore di loto innamorato della luna Da più parti, anche nei libri dedicati allo Yoga per Bambini, leggiamo che fiabe, racconti e storie sviluppano l’intelligenza emotiva, aumentano la capacità di osservare ed essere empatici e pazienti. Per un bambino, immedesimarsi in ciò che viene raccontato significa trovarsi davanti a vari tipi di situazioni, imparare a interpretarle e a capire come superare le difficoltà che di volta in volta si presentano. Metafore, similitudini e immagini che popolano queste narrazioni, come ricorda Goleman, «si rivolgono direttamente alla mente emozionale, come fanno l’arte, i romanzi, i film, la poesia, il canto, il teatro, l’opera». Ma in concreto, che storie raccontiamo durante una lezione di Yoga per Bambini? Eccone una! C’era una volta un fiore di loto innamorato della Luna. Ogni notte guardava in alto verso il cielo in cerca della Luna splendente. Talvolta c’erano delle nuvole per cui si sentiva triste perché non poteva vederla. Un giorno il loto parlò al suo amico cigno, che viveva nello stesso stagno, e disse: “Come mi manca la mia cara Luna: tutto il giorno sono in attesa di vedere il suo viso, e mi manca così tanto”. Il cigno disse gentilmente: “Se tu ami veramente la Luna, potrai vedere il suo viso nel profondo del tuo cuore”. Il loto chiuse i suoi petali e guardò dentro di sé. Era così felice di vedere il volto della Luna sorridergli con affetto e sussurrò: “D’ora in poi non mi sentirò più solo perché so che la mia carissima Luna è sempre con me”. Proprio in quel momento apparve un bellissimo uccello del paradiso e disse: “Grazioso loto, ti porto un messaggio dalla Luna. Nonostante sembri così lontana, anche lei ti ama moltissimo. Se guardi dentro uno specchio d’acqua in una notte chiara, quando ogni cosa è immobile, vi vedrai riflesso il suo volto, così vicino a te”. Quella notte, il loto guardò nell’acqua e vide l’affettuoso viso della Luna, così vicino. Con gioia la baciò con i suoi petali profumati, quando improvvisamente non poté più vederla. Allora disse: “Deve essersi nascosta nel mio cuore. Certe volte la vedo alta in cielo, questa notte invece l’ho vista nell’acqua dello stagno: ama giocare a nascondino! Eppure, anche se non posso vederla, sento il suo amore nel mio cuore, nella mia mente ed i miei petali brillano quando la penso. Cara Luna, come sei bella!” Storie con le asana, storie per imparare e divertirsi Nella fiaba del fiore di loto innamorato della luna, che si trova nel libro di Didi A’ananda Paramita’, alcune parole possono essere riportate dai bambini in forma di asana (posizione) o attraverso mudra (gesti delle mani). Lo Yoga per Bambini secondo il metodo Balyayoga parla proprio di storie con le asana, utili appunto per memorizzare le posizioni in modo semplice e divertente, associandole a una struttura narrativa. Per prima cosa, i bambini ascoltano l’insegnante-narratore e cercano di capire il contenuto della storia. Poi, riprendendo il racconto da capo, sono invitati a riconoscere le varie posizioni e, infine, a eseguirle. Ogni storia con le asana del metodo Balyayoga segue regole precise, ed è pensata per «garantire la fluidità della sequenza di posizioni». Inoltre, non è troppo lunga e rispetta i tempi di esecuzione fra una asana e un’altra. Ascoltare e rivivere queste fiabe speciali, con il proprio corpo e in compagnia dei propri amici, rafforza il percorso di crescita, aiuta a gestire le emozioni e migliora il rapporto con gli altri. Tutto questo non può che avvenire in un ambiente sicuro e tranquillo: lo Yoga per Bambini apre sempre uno spazio rispettoso dei tempi dei più piccoli e libero da pregiudizi. Accompagniamo i piccoli allievi in un mondo di divertimento sereno, che ogni tanto si popola di oggetti familiari, musica e voci buffe, e lo facciamo godendoci il tempo speso insieme, la creatività condivisa e l’entusiasmo delle piccole e grandi scoperte di ogni giorno. Fonti e libri usati per scrivere questo articolo e per approfondire lo Yoga per Bambini: L’importanza dello storytelling per i bambini Yoga Magazine: il fiore di loto innamorato della Luna Didi A’nanda Paramita’, Lo Yoga dei Bambini. Educare

Numerologia Tantrica: doppio appuntamento a ottobre

Numerologia_Tantrica_Guru_Shabad_De_Santis

I veri doni del sistema della Numerologia Tantrica sono la sua rapidità, semplicità e accuratezza. Prima aiuta a comprendere forze e debolezze di ciascuno, poi chiarisce come migliorare le aree più deboli e come utilizzare i punti di forza in maniera più efficace. La Numerologia Tantrica non è la risposta a tutte le domande, ma uno strumento semplice ed elegante. (3HO Foundation, Tantric Numerology) Presente da secoli nella tradizione del Kundalini Yoga, la Numerologia Tantrica è uno strumento che serve a orientarci e riequilibrarci nel processo di evoluzione spirituale della nostra vita. Secondo questa scienza, ciascuno di noi è assolutamente unico, con qualità, potenziale, abilità e poteri che gli sono propri e che non appartengono a nessun’altra persona. A partire dalla data di nascita, la Numerologia Tantrica può darci informazioni preziose per essere più consapevoli dei nostri doni individuali, dei nostri limiti, della nostra direzione. Le date di ottobre L’incontro di lunedì 14 ottobre alle ore 21 è su prenotazione e sarà tenuto da Luisa Param Kiret Kaur Berterame. Si tratta di una serata introduttiva, dedicata a chi si avvicina per la prima volta a questa tecnica. Sarà anche l’occasione per riprendere i concetti fondamentali della Numerologia Tantrica che Guru Shabad De Santis ha condiviso con noi lo scorso anno. Il secondo incontro sarà tenuto proprio da Guru Shabad De Santis e avrà come tema la Numerologia di Approfondimento Superiore. L’appuntamento è per domenica 27 ottobre dalle 10 alle 17. La partecipazione a questa giornata è solo su prenotazione e prevede un contributo di 80 €, comprensivo del pranzo. Per ulteriori informazioni e prenotazioni è possibile chiamare il 338 305 9488 (Luisa) o scrivere a info@nahdah.it.

©Associazione Nahdah Yoga, via Verdi n°82-84, 50053 Empoli – p. iva 07085290489 – c.f. 91047900484 – Informativa privacy e cookies

Scrivici su Whatsapp
1
Scrivici su Whatsapp!
Scivici su Whatsapp!